Quello che oggi ho avuto il piacere di assaporare è un tè bianco cinese proveniente dallo Yunnan.
Gu Shu in cinese significa letteralmente “vecchio albero” ed è proprio qui che inizia la storia che rende ancor più curioso questo tè speciale. Le foglie infatti provengono da un cultivar che possiamo definire quasi selvaggio o comunque indipendente. Gli alberi hanno circa un centinaio di anni e sono stati piantati dagli abitanti, una minoranza etnica dello Yunnan, che da secoli seguono per tradizione la produzione di tè ad uso locale e per le loro necessità.
Gli alberi si trovano in mezzo a felci e altre “erbacce” che crescono in modo spontaneo intorno a loro. Come detto non c’è quindi una serie di piante disposte una accanto all’altra ma una coltivazione di tè intesa come pianta selvatica. Anche nello Yunnan al giorno d’oggi l’agricoltura moderna sta incominciando a soppiantare quella tradizionale e possiamo quindi dire che questa coltivazione libera da pesticidi e fertilizzanti chimici sia abbastanza rara.
I tronchi e i rami di questi alberi da tè sono bianchi e le foglie, a causa della mancanza di azoto, hanno un colore che vira molto verso il giallo.
Il secondo termine “YinZhen”, viene dato a un tipo di tè che viene raccolto nel Fujian e conosciuto anche come silver needle (aghi d’argento). La particolarità di un autentico YinZhen è la sua capacità di assomigliare nel tempo, dal punto di vista organolettico, a un raw pu erh e infatti pare che questo tè possa essere anche lasciato maturare alcuni anni offrendo così un sapore più intenso e ancor più dolce. Questo tipo di tè è ottenuto scegliendo nella raccolta solo i migliori giovani germogli che vengono poi riposti in ceste poco profonde e lasciati a seccare al sole. Un ottimo YinZhen lo si può notare dalla folta peluria bianca delle foglie indice di un raccolto anticipato e dall’integrità della foglia che deve mostrarsi dalla punta del germoglio fino al sottile gambo.
Quindi in questo caso abbiamo a che fare con un tipo di tè proveniente da un cultivar semi selvatico e artigianale di piante centenarie dello Yunnan e in seguito raccolto e lavorato con le specifiche di un YinZhen del Fujian.
Le tenere foglie asciutte hanno un buon odore erbaceo e il liquore, molto chiaro, è rinfrescante e mentolato. Ha un sapore dolce e floreale con note di orchidea. Esce il sapore umani e il tipico “Yunnan teste”. Il retrogusto è davvero persistente e rimane nella gola con il suo sapore fruttato.
Un’altra particolarità di questo tè, forse atipica per un “bianco” è la sua estrema generosità. Le foglie infatti concedono diverse infusioni.
Ho usato gaiwan e acqua Martina Montoso.
Rivenditore: Hojo Tea
Ciao Stefano, ho provato il gu shu yin zhen che mi hai inviato. Oltre a ringraziarti ancora, volevo scriverti le mie impressioni proprio perché la magia della nostra piccola comunità sta proprio nel condividere impressioni, scambiarsi informazioni, avere idee diverse o esattamente le stesse. L’ho provato due volte e devo dire che mi piace usare una quantità maggiore di foglie per poter cogliere la personalità di questo tè. Giusto come esempio 3gr per 100 ml di acqua non sono sufficienti per me. Come hai scritto, questo è un Dian Yin Zhen e ha davvero poco in comune con uno Yin Zhen prodotto in Fujian sia stile Fuding che Zhenghe e un paragone potrebbe essere fuori luogo. Non sono sicura sia stato lavorato esattamente come viene lavorato lo Yin Zhen e forse il riferimento è soprattutto legato a come si presentano le foglie.
Il fatto che questo tè sia prodotto nello Yunnan potrebbe spiegare anche perché l’appellativo gu shu. Gu shu, come sai, è un termine usato per i puerh e lo Yunnan è proprio la regione di produzione di questo tè. E’ un termine a volte abusato, che a volte non esprime la realtà dei fatti, non è nemmeno chiaro quanto un albero deve essere vecchio per essere considerato ‘vecchio’. Da quando si è riconosciuta l’importanza della qualità delle foglie di tè raccolte da alberi vecchi, proprio perché le loro radici sprofondano nella terra, spesso si usa questo termine indiscriminatamente. Onestamente non so cosa intendano qui ma, da quello che ho avvertito provandolo, questo è sicuramente un tè proveniente dallo Yunnan. Ha lo ‘Yunnan taste’ qualcosa di davvero unico e speciale. Il suo sapore è succoso, sa di mentolo, con un retrogusto intenso e che persiste a lungo dopo averlo bevuto. E’ un tè molto particolare e interessante, forse potresti pensare di conservarne un pò e riprovarlo dopo qualche anno, mi sembra abbastanza ‘raw’ per farlo. Grazie ancora per l’assaggio!
Grazie del prezioso commento!
Io solitamente per 100ml nel gaiwan uso 5gr di foglie.
Credo anche io che il termine Yinzhen sia riferito alla lavorazione. Per quanto riguarda il termine Gu shu…boh…Akira mi ha spiegato che si tratta di una coltivazione senza pesticidi e amatoriale o semi professionale di alberi vecchi. Dalle foto che mi ha mandato ho notato rami dal colore bianco e sembrano dei cespuglioni abbastanza datati. Si vedevano delle piane con dei cespuglioni alti e ramificati in mezzo a sterpaglie e felci. Come dice lui, mi ha fatto pensare a un pezzamento di terra gestito da una piccola comunità.
Proverò ha invecchiarlo!
Lo Yunnan taste c’è tutto!!!!