I puerh provengono in genere da tre grosse aree di produzione: Xishuang Banna (西双版纳), Pu-erh (普洱) e Ling Cang (临沧).
Chi rivende questo Bing Dao, per abbattere il costo del tè mantenendone alta la qualità, ha attuato una lunga e profiqua ricerca individuando una zona di coltivazione vicina al villaggio di Lao Hei Zhai nel nord dello Yunnan, seppur sempre vicina all’area di Ling Cang.
Questa scelta ha offerto diversi vantaggi.
Molti villaggi di queste zone si trovano in luoghi remoti e dal difficile accesso e gli agricoltori faticano a trovare acquirenti rimanendo così fuori dal giro del mercato commerciale. In questi luoghi il tè può essere comprato ad un prezzo inferiore rispetto alle classiche aree dove il commercio del tè è ben più avviato.
Dove c’è mercato, i produttori di tè, raccolgono le foglie un paio di volte l’anno e devono aumentare la quantità di produzione applicando fertilizzanti e disponendo nelle piante un’assetto che favorisca la crescita di foglie giovani.
In queste zone remote, al contrario, non essendoci un mercato, le coltivazioni sono differenti. Nessun antiparassitario o fertilizzante viene spruzzato sugli alberi del tè e l’agricoltore non raccoglie le foglie molto spesso, ma solo una volta all’anno e in primavera. Come risultato, le foglie di tè crescono molto lentamente accumulando maggior quantità di minerali. E una presenza maggiore di minerali nelle foglie dona al tè un retrogusto profondo e persistente.
Ho provato questo tè con il gaiwan perchè, fuori casa, non avevo a disposizione la yixing che dedico ai puerh.
Il liquore al palato risulta leggero e delicato con un sapore succoso che mi ha ricordato un fiore che però non riesco a identificare. Il retrogusto è intenso e persistente.
Non è il classico puerh e assaggiandolo ricorda vagamente un tè bianco. Lasciato maturare nelle giuste condizioni per qualche anno diventerà sicuramente più fruttato.