Questa primavera insieme al tè verde Anji Bai Cha sono riuscito a farmi mandare un raro tè nero proveniente dalla stessa coltivazione; prodotto quindi utilizzando foglie albine, ma raccolte un po’ più tardi, verso la fine di Aprile.
Sinceramente ero curiosissimo di provare questo tè perchè ho asaggiato tanti tè verdi della contea di Anji, ma era la prima che avevo a che fare un tè nero. Non sapevo davvero cosa aspettarmi e sono rimasto sopreso perché è un tè con un forte “Cha Qi“, mentre la sua famosissima versione verde ha sentori delicati e floreali.
Quando è arrivato era maggio e le foglie secche avevano note di prugna, melassa e riscaldandole emergeva una leggera nota di pomodoro. A questi sentori si aggiungeva quello che contraddistingue i tè albini di Anji, che nel tè verde associo alla castagna bollita, ma nel tè nero non so definire a parole. Insomma siete invitati per una tazza di tè così potete dirmi cosa vi ricorda!
La temperatura di infusione che più mi soddisfa per questo tè è 90°C in quanto viene fuori il suo sapore deciso, ma anche a 85°C ha un suo perché, soprattutto quando lo si degusta freschissimo in quanto cambia radicalmente il suo carattere rendendolo più delicato, speziato e facendo emergere note di cioccolato fondente.
Ho infuso questo tè nero usando 3 grammi di foglie in una gaiwan da 75 ml.
Ho ottenuto 6 infusioni, rispettivamente della durata di 30s, 45s, 60s, 75s, 120s e 150s.
Nella prima ha un aroma piuttosto deciso che ricorda i carboni di longan (ovvero prugna carbonella) e facendo raffreddare il liquore si può apprezzare anche la nota che caratterizza di tè albini di Anji.
Nell’infusione successiva le note non cambiano ma il sapore del liquore è davvero vigoroso.
La terza e la quarta infusione seguono la stessa linea aromatica, ma con sentori al naso più dolci e successivamente con l’aggiunta di una nota che al palato ricorda la melassa. Quest’ultima è protagonista anche nella quinta infusione nella quale in bocca si percepisce una nota vegetale che richiama un po’ quella sentita nelle foglie secche.
Infine nell’ultima infusione perde un po’ di vigore e diventa più raffinato pur rimanendo molto gustoso grazie a note di cacao.
Dopo 2 mesi dall’apertura del pacchetto era in una fase di transizione e temevo che stesse un po’ perdendo il suo Qi, invece aspettando altri 2 mesi si è raffinato abbandonando quel vago sentore di pomodoro nelle foglie secche ma mantenendo comunque una certa freschezza, non così comune nei tè neri… Inoltre è diventato più equilibrato ed elegante, facendo emergere inaspettate note floreali che ricordano la rosa rossa. Insomma un tè davvero interessante!
Qui trovate la recensione dell’Anji Bai Cha verde.